A Bosa i vigneti sono di casa perché l’industria enologica è tra i settori più floridi del pittoresco borgo sardo. Le pergole che fanno capolino ad ogni angolo regalano un po’ di ombra e delle ottime varietà di vino: tra queste c’è il Malvasia di Bosa secco, un DOC giallo paglierino contraddistinto da un profumo intenso di miele e frutta. Viene prodotto principalmente in Planargia, tra la valle del fiume Temo e il Montiferru.
L’origine della Malvasia si perde nella notte dei tempi. Secondo alcuni proverrebbe da una città della costa meridionale del Peloponneso chiamata Monembasia o Monenvasia. Nel Duecento i veneziani riuscirono a conquistarla grazie all’aiuto di un principe greco e si spinsero nell’entroterra dove entrarono in contatto con un nuovo vino squisito. I mercanti della Serenissima trapiantarono i vitigni prima a Creta e poi in Veneto, dove assunse il nome che oggi conosciamo. Ancor oggi a Venezia esistono la Calle della Malvasia e il ponte della Malvasia.
Col tempo gli scambi commerciali portarono il vitigno della Malvasia in tutto il bacino del Mediterraneo e naturalmente anche in Sardegna. A Bosa la vite è un elemento talmente popolare che il suo simbolo è molto comune nei merletti e nei centrini prodotti artigianalmente. La malvasia è ottima per accompagnare dolci secchi a base di mandorle come amaretti e pirikittos.